Scritte nazifasciste, la curva si dissocia: “Solo biancorossi e basta”
Scritte nazifasciste sono comparse ieri a Bolzano, alcune firmate “Ultras Bolzano”. La curva, però, si è dissociata: “I nostri simboli sono solo i nostri e i colori biancorossi. Il resto non rappresenta la curva: gli autori di quel gesto sono responsabili unici e dovrebbero pulire”
di Alan Conti
Una raffica di scritte nazifasciste sui muri della città. Ieri mattina Bolzano si è svegliata con diversi slogan vergati con lo spray, alcuni firmati ed altri no. Il tutto accompagnato da svastiche e croci celtiche. Piazza Matteotti, piazza Mazzini, via Alessandria e via Manci davanti al liceo classico Carducci i luoghi delle scritte che hanno portato alla veloce attivazione degli operatori comunali per cancellarle. “Matteotti zigomi rotti” con croce celtica la frase nell’omonima piazza pulita prima di mezzogiorno. Davanti alla scuola ecco il passaggio “Popolo insorgi tempesta scatena” che dovrebbe essere una citazione del discorso sulla guerra totale di Joseph Paul Goebbels a Berlino nel 1943. Peraltro pure errata considerando che sarebbe “Popolo sorgi, tempesta scatenati”. Anche qui la simbologia di accompagnamento prevede una svastica e due fulmini che ricordano quelli del marchio della formazione giovanile di estrema destra Blocco Studentesco. Ad accendere un’aperta polemica, inoltre, c’è la scritta “Sciarpa al collo e cinghia in mano” con croce celtica e firma Ultras Bolzano. Al di là dello slogan abbastanza usuale per gli ambienti delle curve italiane un comunicato di netto allontanamento è arrivato nel pomeriggio proprio dal gruppo “Figli di Bolzano”. “Condanniamo l’atto e l’azione relativi alle scritte apparse in piazza Matteotti. La nostra curva è solo biancorossa e tutti gli altri simboli o colori non ne fanno parte. Il buontempone autore di questo gesto sarebbe bene prendesse pennello e vernice rimediando al danno. Ogni uomo è responsabile delle sue azioni”. Ad onor del vero una posizione che da anni la stessa curva sottolinea in ogni occasione: mentalità ultras sì ma posizionamento politico no. Tanto che già ieri, in mattinata, nelle chat dei tifosi erano arrivate critiche anche dure a quanto avvenuto. Il rifiuto di altre simbologie è, da sempre, valore fondante e identitario.
La nota dell’Anpi che omaggia Matteotti
Repentina è arrivata la nota critica di Anpi e la deposizione di un omaggio vicino al busto di Matteotti: “I soliti noti hanno agito insultando la memoria della città cercando di strumentalizzare la sana passione per la squadra di hockey. Il tutto, non a caso, a pochi giorni dal giorno della Memoria”. In realtà, al di là della relativa vicinanza con il Giorno della Memoria (27 gennaio), non ci sarebbero evidenze particolari che il gesto sia in qualche modo collegabile ad una protesta o insulto per le manifestazioni programmate per questa importante Giornata. In corso, comunque, indagini abbastanza serrate da parte della polizia per arrivare presto ad individuare i responsabili.
Duro il sindaco Caramaschi
Durissimo, infine, il sindaco Renzo Caramaschi che ieri ha preteso la pulizia immediata delle scritte. “Un gesto inqualificabile che colpisce per la becera brutalità proprio nella piazza dedicata a uno dei primi martiri dello squadrismo e in prossimità della Giornata della Memoria. Bolzano risponde mantenendo alti i valori della democraticità continuando il percorso di omaggio per coloro che hanno subito le violenze delle dittature. Non solo: i veri tifosi non hanno nulla a che vedere con quanto avvenuto oggi”.