Quello scambio di professori
Quando frequentavo il liceo scientifico #Torricelli a #Bolzano (venti anni fa, ormai) accadeva qualcosa di molto bello. Da #studente non è che ne capissi troppo il valore ma, a distanza, lo colgo. Sono quelle ricchezze a binocolo della scuola: più sono lontane più brillano.
Dunque, i professori con una certa esperienza si scambiavano. Non per liberarsi le ore da andare al mercato: per il bene degli alunni. Chi aveva la docente Maria Pia #Canal di latino e italiano, per esempio, ogni tanto poteva vedersi arrivare in cattedra Alessandro #Cavagna, Mario Baroni, Carla #Baroni o Andrea #Pedevilla (solo per citarne alcuni). Nemmeno tutti in organico al Torricelli: alcuni insegnavano in altre scuole o erano esterni.
Il perché me lo spiegava l’altro giorno la stessa Canal: “In alcuni aspetti loro erano molto più bravi e preparati di me. Chi nei Promessi Sposi, chi in Ovidio e via così. Semplicemente facevamo cambio o invitavamo da fuori il massimo #esperto in quell’opera. In fondo la scuola deve essere questo: offrire il massimo agli studenti che, oltretutto, vedono anche facce diverse e coltivano nuovi stimoli”.
L’idea che non esista l’onniscienza ma una galassia di magnifiche micro-competenze verticali è un’altra di quelle ricchezze-binocolo.
Oggi non so se questo scambio esista ancora. Temo di no. Di sicuro non con questa naturalezza. Sospetto che, per farlo, sia necessaria la #burocrazia. Immagino che un docente in arrivo da fuori debba presentare curriculum, stipulare assicurazioni e via così. Non basta un accordo veloce in corridoio o al telefono basandosi solo sull’esperienza dei docenti.
Pastoie.
La scuola (così come la sanità) è intimidita. Spesso terrorizzata dal difendersi da tutto. Dal “meglio di no, non si sa mai cosa può accadere”. Impaurita da #genitori che non sanno più stare nei bordi: come i colori delle matite alla primaria.
A volte stiamo annegando questa istituzione fondamentale nella #prevenzione. Sarebbe bello che la politica le tendesse la mano per portarla più in superficie. Al posto di moltiplicare gli indirizzi che si iniziasse a ragionare su strumenti di maggiore libertà e autorevolezza per gli #insegnanti più illuminati e validi.
Per essere al servizio dei ragazzi.
Del futuro, non del timore.
✍️ Alan Conti

