Quando Bronzolo era il porto fluviale di Bolzano per trasportare l’oro bianco: il sale
Il Tirolo, ma soprattutto la valle dell’Adige, è stato fin dai tempi più antichi cerniera tra le terre italiane e quelle germaniche. Lungo queste strade sono transitati eserciti, popoli, mercanti e le loro merci. Tra le più comuni, si possono trovare minerali ferrosi, legname, olio d’oliva, pesce, cereali, vino, e, non meno importante, il sale. Chiamato altresì “oro bianco”, il sale è stato fin dall’antichità considerato come una merce molto pregiata e di grande valore, poiché in grado di conservare alimenti che altrimenti sarebbero deperiti in tempi molto brevi.
All’epoca dell’Impero romano, il sale veniva trasportato dall’Italia verso il nord, ma, a partire dal ’X secolo, il processo si invertì. Le miniere di Hallstat cominciarono ad essere uno dei centri più importanti, tanto da dare dei nomi particolare a località che esistono ancora oggi (Salzburg, Salzkammergut, Obersalzberg). Il sale cominciò ad essere trasportato da nord verso sud, e fu grazie a Mainardo II che la sua produzione ebbe un notevole balzo. Geloso di tutto quello che veniva prodotto all’interno dei suoi possedimenti, il conte di Tirolo decise di mettere un bando sul sale proveniente dalle miniere di Hallein, vietando il suo passaggio nel Tirolo.
Nel 1371 in tutto il Tirolo si provò a stabilire una tariffa doganale valida su tutto il territorio, poiché all’epoca esisteva un intricato sistema di dazi e gabelle su tutto il territorio dell’Impero, ed il commercio era molto difficile, visto che per poter compiere grandi spostamenti si rischiava di pagare enormi somme di denaro in tasse e dazi. Ci furono anche numerose persone che si arricchirono enormemente grazie al commercio del sale. In particolare il bolzanino Hans Vintler, vissuto nel XIV secolo. Ne l 1392 divenne funzionario supremo del Tirolo, arrivando a controllare le saline di Hall e tutti i dazi e gabelle provenienti dal suo commercio. Fu lui che acquistò Castel Roncolo e a fece disegnare gli affreschi che ancora oggi lo impreziosiscono.
Bolzano nel corso del XVI secolo riesce ad approfittare dell’espansione dei mercati europei, diventando snodo cruciale tra il mondo germanico e quello mediterraneo. Nella città si tengono numerose fiere e mercati, che portano la città a crescere in grandezza ed importanza. Ovviamente, anche qui il commercio del sale aveva una grande importanza.
In tutto questo traffico di merci però, ci fu un paese che assunse una grande importanza strategica: Bronzolo. A causa dell’impossibilità di navigare l’Adige e l’Isarco da Bronzolo in sù, fu qui che venne costruito il porto fluviale per le merci che attraversavano la valle. In uso a partire dal XII secolo, il porto fluviale di Bronzolo fu promosso a “porto fluviale di Bolzano”, poiché era qui che venivano trasbordate tutte le merci (quindi anche il sale) che sarebbero state trasportate poi verso sud. Il compito di portare il sale da Bolzano a Bronzolo fu affidato a delle compagnie di carrettieri di Laives e di San Giacomo, e i viaggi venivano effettuati durante tutto l’anno. Oltre al trasporto, ai carrettieri era affidato anche il compito di tenere in ordine e riparare la strada percorsa, poiché a causa dei pesanti carichi e degli agenti atmosferici spesso questa si rovinava.
Da Bronzolo invece, il compito di trasportare il sale per via fluviale spettava alla Corporazione degli zattieri di Sacco, che, nel corso degli, anni, riuscì ad ottenere il monopolio per il trasporto del sale fino a Verona. Nel 1600 il commercio raggiunse il suo apice, poiché si arrivò a caricare annualmente circa 30.000 tonnellate di merce. Il privilegio fu confermato più volte dagli Imperatori austriaci nel corso dei secoli, segno che la via fluviale era di fondamentale importanza per lo sviluppo dei commerci per il Tirolo e l’Impero. Il trasporto del sale via fiume si interruppe nel 1841, quando da Innsbruck decisero che la via aveva perso importanza, soprattutto a causa della costruzione della nuova strada commerciale che tagliava in due Laives. Con l’ampliamento delle strade il porto venne pian piano abbandonato. Nel 1859, con la costruzione della ferrovia, il sale smise definitivamente di essere trasportato via fiume.
Samuel Girolametto