Perla: dalla Calabria a Bolzano per ricominciare una nuova vita
Da nord a sud sono moltissimi i cani in cerca di una famiglia. Ripercorriamo con Giovanna (nome di fantasia) l’iter dell’affidamento e l’arrivo di Perla, cagnolina mignon in cerca di affetto dopo i maltrattamenti subiti
Uno scricciolo di 3 anni e 5 chili, impaurita ma battagliera, Perla è arrivata pochi giorni fa alle porte di Bolzano dalla sua adottante, Giovanna.
Ad unirle è stato un viaggio con staffetta autorizzata, a bordo di un mezzo che, prelevando e consegnando cani in cerca di famiglia, ha percorso quasi tutta l’Italia: dal fondo della Calabria fino a Verona.
PERLA: UN INIZIO DIFFICILE
“Un uovo a sorpresa”, così la volontaria che è venuta a fare il sopralluogo di rito a casa di Giovanna prima di decidere dell’affido, ha descritto i cani che vengono salvati da situazioni difficili o prelevati in stato di randagismo sul territorio. Avendo subito maltrattamenti, privazioni di cibo e soprattutto di amore, è difficile sapere quale sarà il carattere di questi esseri e se riusciranno a sciogliere la propria diffidenza di fronte ad un mondo che li ha rifiutati in malo modo.
La situazione di Perla non è delle migliori: nata da un incrocio non voluto e probabilmente sgradita a chi avrebbe dovuto amarla, ha passato i primi anni della sua vita in prigionia, rinchiusa in una stanza buia con altri cani. Sottratta a questa barbara situazione, ha poi aspettato pazientemente in un rifugio, dove purtroppo si è dovuta difendere da cani di taglia più grande, che un essere umano si innamorasse di lei e le offrisse una seconda opportunità.
CONTROLLI RIGOROSI DA PARTE DEI VOLONTARI AGLI ADOTTANTI
“Non conosciamo la sua storia in dettaglio, ma temiamo che sia stata anche picchiata” racconta Giovanna “Al solo atto di prendere in mano un calzascarpe di quelli lunghi per indossare una calzatura, l’abbiamo vista scappare a gambe levate.”
Nonostante le situazioni di bisogno siano moltissime, i cani non vengono affidati con superficialità a chi si propone di prenderli in casa, come racconta Giovanna, che, una volta decisasi per Perla, ha speso diverse giornate tra la compilazione e l’invio di moduli informativi all’associazione che ha gestito l’adozione. Terminata la parte puramente burocratica, Giovanna ha dovuto superare l’ispezione della volontaria locale, arrivata per sincerarsi delle condizioni reali in cui la cagnolina si sarebbe trovata una volta affidata.
IL SERVIZIO VETERINARIO DELL’ASL PER INFORMARSI PRIMA DI ADOTTARE UN CANE
Chi, come Giovanna, decidesse di adottare un cane che arriva da fuori provincia, deve assicurarsi di ricevere dall’ASL di competenza il certificato di cessione dell’animale, riportante i dati del precedente proprietario, del cane e del suo microchip.
Per i cani che arrivano da lontano, attraverso staffette autorizzate, è necessario il certificato Modello A per il trasporto di animali vivi, che attesta che il cane sia in buone condizioni ed in grado di viaggiare. Queste ed altre informazioni sulle procedure per l’adozione di cani rimasti soli, sono disponibili contattando il servizio veterinario della ASL di Bolzano.
Nonostante le difficoltà e l’incognita del carattere del cane, Giovanna ha deciso di adottare la sua nuova, piccola compagna, invece di recarsi in un allevamento e comprare. Perché si compie questo tipo di scelta? A risponderci è la stessa Giovanna, un po’ affaticata dopo i primissimi giorni di convivenza con Perla, ma con il cuore pieno di amore per la sua cagnolina: “Amo i cani ed in famiglia ne abbiamo sempre avuti. Dopo un paio di anni di vuoto, desiderando nuovamente una coda scodinzolante in giro per casa, ho ritenuto di rivolgermi ad un rifugio per fare del bene, sottraendo ad un duro destino un piccolo essere vivente. In questo modo possiamo essere felici in due. Mi sono messa alla ricerca e appena visto un video che la ritraeva, Perla mi ha immediatamente rubato il cuore. E’ stato amore a prima vista.”