Incendio sopra Sant’Osvaldo: “Possiamo presumere sia intenzionale”
Un incendio di 5.000 metri quadri con il fumo incombente su tutta la zona di Sant’Osvaldo a Bolzano nel tratto verso Peter Ploner. Un pomeriggio con il fiato sospeso a guardare il cielo solcato dall’elicottero impegnato nella spola senza soluzione di continuità tra il torrente Talvera e l’area del rogo. “E’ molto più grande di quello che avevamo previsto” dice il vicesindaco Luis Walcher appena sceso proprio dall’elicottero. Prima ancora che amministratore è, da anni, vigile del fuoco volontario quindi se lui è preoccupato c’è da crederci.
LA MACCHINA D’EMERGENZA
La macchina di gestione dell’emergenza coordinata dagli uomini del corpo permanente, con i volontari in prezioso supporto, è veloce a mettersi in moto ed efficace. Ad una prima analisi l’incendio sembra essere stato generato da più focolai lasciando aperta la porta di una possibile responsabilità umana (con dolo o meno). L’origine sarebbe addirittura da ricercare al mattino quando la caserma dei volontari di Bolzano aveva domato nella stessa zona un incendio di 50 metri quadri di superficie. Stamattina spirava un po’ di vento e le temperature torride di questi giorni le conosciamo: basta davvero pochissimo a trasportare nuclei infiammabili in aree limitrofe. “Possiamo presumere che gli incendi siano stati appiccati intenzionalmente” le parole del direttore dell’ufficio amministrazione forestale Florian Blaas che pesano come un macigno.