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Gallizio, da Bolzano per fotografare matrimoni in tutta Europa: “Siamo una coppia che racconta le coppie”

BOLZANO. Édouard Boubat, fotografo francese del secondo dopoguerra, sosteneva che a salvarci dal tempo che ci opprime fosse il miracolo dell’attimo: essere, vedere o scattare una fotografia. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo attualmente, risulta complicato ricordarsi quanto sia importante immortalare un frangente della nostra vita rendendolo eterno, incastonare un momento felice per poterlo rivivere in seguito. Luca Gallizio e la sua compagna Marta, fotografi professionisti di un importante studio bolzanino, hanno sfruttato la situazione per continuare, tramite l’obiettivo della macchina fotografica, ad eternizzare attimi di vita quotidiana. In particolare il matrimonio. Nonostante le difficoltà riscontrate, l’anno appena trascorso è stato caratterizzato da premi e riconoscimenti importanti che hanno dato loro la possibilità di farsi conoscere e di trovare la giusta motivazione per continuare a lavorare duramente.

Quando e come è nata la passione per la fotografia?

Ero un ragazzino, avevo circa 12 anni. Sapevo già quale fosse la mia strada, non ne ho percorse altre. Ho frequentato il Bodoni, la scuola di fotografia di Torino e, facendo l’assistente negli studi fotografici e con molta pratica, ho avuto la possibilità di appassionarmi a questo mondo e di formarmi a livello professionale. Spostandomi in Alto Adige ho conosciuto Marta e ho cercato di darle la mia stessa impronta stilistica. Siamo un bel team: una coppia che racconta la storia di altre coppie.

Questo sicuramente vi porta a fare un lavoro migliore, più “autentico”.

Sicuramente si riesce ad entrare molto più in contatto con il cliente. È importante per noi capire chi realmente sono i soggetti che andremo a fotografare tramite racconti e domande: se capiamo cosa è davvero importante per una coppia, riusciamo a documentarlo al 100%. Prendiamo ispirazione dal cliente e cerchiamo di relazionarci con questo. Abbiamo molti moduli fatti apposta per lo sposo e la sposa ricchi di domande e curiosità specifiche per arrivare ad ottenere un prodotto completo, che riesca a rispecchiarli a pieno.

E allora chi farà le foto al vostro matrimonio?

Abbiamo diversi colleghi che stimiamo molto, sicuramente però gli standard sono alti (ride)

Per quale motivo vi siete concentrati maggiormente sul tema dei matrimoni?

Quando ho iniziato a lavorare nel settore, sentivo sempre di dover rispettare dei vincoli e delle regole a livello creativo che non mi davano la possibilità di esprimermi a pieno. Iniziando a fare foto dei matrimoni, ho trovato il modo di mostrare al cliente un prodotto che mi aveva permesso di esprimermi a pieno senza vincoli di alcun tipo.

Che studio c’è dietro alla foto perfetta?

Sono sempre delle perle rare. È un processo molto lungo che richiede ricerca e numerosi scatti, per poter arrivare a mostrare qualcosa che in prima battuta non si riesce a vedere. Per noi i punti cardine sono tendenzialmente quattro: l’estetica fotografica, le inquadrature inaspettate e particolari, la rappresentazione di momenti di connessione reali ed intimi fra i soggetti, lo studio del colore e delle forme. La fotografia perfetta racconta più cose, è l’insieme di più caratteristiche bilanciate fra loro.

 In questo periodo avete tanti appuntamenti fissati?

Attualmente non abbiamo spostamenti di date, vedremo successivamente quali saranno le normative. L’anno scorso siamo comunque riusciti a lavorare bene, abbiamo avuto all’incirca il 30% di prenotazioni che abbiamo di solito. Quest’anno la stagione è piena.

Qual è lo scatto che ti è rimasto più impresso e al quale sei più affezionato?

Lo scambio delle fedi è il momento che personalizziamo di più e che quindi rappresenta un po’ la firma del nostro studio. La posizione statica è quella delle mani vicine, ma prendendo ispirazione dalla coppia riusciamo a realizzare uno scatto diverso per ogni occasione. C’è sempre un dettaglio che rende unico il tutto. Una delle foto alla quale sono particolarmente legato è proprio quella delle fedi con una rana come oggetto caratteristico, appoggiate su una foglia e fotografate dal basso.

Una rana? Perché proprio una rana?

Alla coppia piaceva molto la natura, così abbiamo aggiunto questo piccolo particolare. Quello scatto è stato il primo ad essere stato pluripremiato da associazioni veramente toste: parliamo di valanghe di fotografi e valanghe di immagini. Emergere in un contesto del genere è difficile.



Quali sono stati i riconoscimenti più importanti che avete ottenuto?

Sicuramente essere arrivati 30° nella classifica mondiale ISPWP dei migliori 100 è stata una grandissima soddisfazione raggiunta quest’anno, considerando anche che siamo stati penalizzati dalla mancanza di materiale. Nonostante la situazione, grazie a questo premio stiamo ricevendo tantissime prenotazioni per il 2021. Per ora ci siamo spostati in tutta Italia per raggiungere i nostri clienti, per l’estero attendiamo l’arrivo dei vaccini. Molti clienti internazionali però vengono in Italia per essere fotografati da noi, una bella soddisfazione.

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Aspirate a qualche altro premio?

Per noi non è importante il premio in sé, ma lo stimolo in più che questo ci porta ad avere per realizzare uno scatto più bello di quello fatto in precedenza. Stiamo iniziando a lavorare anche con delle aziende e a sviluppare la parte online, questi sono sicuramente progetti sui quali vorremmo continuare a lavorare. Intanto cerchiamo di sperimentare altri stili su richiesta, come le foto delle nascite.

Benedetta Conti

Foto Studio Gallizio

Alan Conti

Alan Conti, direttore responsabile Bz News 24. Peregrinando tra redazioni e televisioni. Città e situazioni. Sempre alla ricerca della prossima notizia da raccontarvi.

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