Europei, hanno vinto anche i locali di Bolzano: una doppia rivincita
BOLZANO. L’Italia si è ripresa l’Europeo e i locali di Bolzano si sono ripresi l’Italia. E il pubblico. La vittoria ai rigori contro l’Inghilterra è solo formalmente una questione strettamente sportiva perchè, nel concreto, rappresenta un’uscita da due tunnel per i bar: la mancata partecipazione degli Azzurri alle grandi manifestazioni calcistiche e il Covid. Nel 2018 la debacle sotto la gestione di Gian Piero Ventura impedì all’Italia di raggiungere il mondiale in Russia. Una mazzata per i pubblici esercizi che puntano su maxischermi e raduni di tifosi. In pochissimi, infatti, si ritrovarono tutti assieme per assistere alle partite della competizione che premió la Francia. Sono, di fatto, passati sette anni da quando il rigore disgraziato di Pellè ci eliminò contro la Germania ad Euro 2016. Un’eternità considerando che, di norma, si spolvera la maglia azzurra davanti ai maxischermi ogni due anni. Ci sono ragazzi che sono passati dalla prima media all’Università senza aver mai tifato Italia: un buco generazionale che può anche disabituare e disamorare. Una preoccupazione per chi, nelle sere con l’Italia in campo, quantomeno raddoppia il lavoro. In questi sette anni, poi, si è infilata un’epidemia devastante che ha portato ad una paralisi totale del lavoro. Imponderabile. Il riscatto di ieri, quindi, è molteplice. Ampi sorrisi, dunque, che nemmeno le ordinanze restrittive del Comune (stavolta) hanno scalfito.
“In generale i gestori sono molto soddisfatti – conferma Elke Moeltner, referente dei pubblici esercizi per Confesercenti Alto Adige – perché sono riusciti a lavorare molto bene rispettando tutte le norme. Vale sia per i locali delle zone residenziali (quindi in questo caso dal tifo più caldo) sia per quelli più centrali”. La formula magica è stata quella della prenotazione. “Esatto. Tutti hanno utilizzato questo procedimento per rispettare le norme. Le persone hanno potuto prenotare i posti a sedere al tavolo permettendo così ai gestori di organizzare gli spazi in modo da garantire distanze e rispetto delle disposizioni”. Un’offerta che, in alcuni casi, è stata nettamente inferiore alla domanda. Come è accaduto al bar Pippo 2000 al Parco Petrarca. “Appena gli Azzurri passavano il turno la gente si prenotava per quello successivo – racconta la titolare Sonia Zanotti – e questo ci portava ad esaurire i posti praticamente al fischio finale. Sia sui social sia fisicamente abbiamo dovuto dire di no a tante persone che ci chiedevano disponibilità. Ci è dispiaciuto ma non potevamo certo superare certi limiti. È stata una cavalcata emozionante”.
Le ordinanze firmate dal sindaco Renzo Caramaschi, dunque, non hanno inciso più di tanto. “Non nel computo generale – chiude Moeltner – pur creando qualche difficoltà organizzativa. Il poter servire nel proprio plateatico ha comunque consentito di lavorare”.
La sensazione è che il volume di lavoro dei locali sia cresciuto come il gioco degli Azzurri: ogni turno qualcosa in più. I gironi sono iniziati con i soliti avamposti in prima linea: dal Romagnolo in piazza Matteotti al Fantasy Lounge di corso Libertà passando per il Dublin Pub in via Negrelli. Feudi storici del tifo bolzanino così come il bar Galvani. La doccia fredda è arrivata con una serie di sanzioni comminate in piazza Domenicani per l’organizzazione dei maxischermi diventata poi gelata con gli incomprensibili scontri di piazza dopo gli ottavi contro l’Austria. Dai quarti a salire, però, la marea si è ingrossata con sempre più persone radunate nei dehors e l’esplosione dell’arena del Pippo 2000 in collaborazione con i Carrettai. Forte anche del piccolo anfiteatro arcobaleno che richiama la conformazione di uno stadio è diventato un simbolo della “curva bolzanina” con lo schermo che si è fatto sempre più grande mentre infilzavamo, in serie, Belgio, Spagna ed infine Inghilterra. Fino alla festa finale. Per tutti.
Alan Conti
Foto Fantasy Lounge