Dopo quanti anni viene esumato un corpo?
Quanto dura il tempo di sepoltura a Bolzano? In collaborazione con le Onoranze Padre Pio con Ivano Ballestriero e Claudio Pisoni ecco una panoramica dei tempi di esumazione al Cimitero Comunale di Oltrisarco. Una pratica, comunque, di routine e non straordinaria
Iniziamo oggi una collaborazione con le Onoranze Funebri Padre Pio di Bolzano con Ivano Ballestriero e Claudio Pisoni che ci permetterà di affrontare alcuni temi delicati, spesso evitati in ossequio al forte tabù sociale della morte. Aspetti, tuttavia, che esistono e toccano la vita di tutti. Informazioni che può essere utile avere nella propria dotazione culturale. Senza lasciarsi spaventare dai pregiudizi.
I tempi di sepoltura
Il primo interrogativo che ci poniamo è ogni quanto un corpo venga esumato. La tomba, infatti, non è la fine assoluta di tutto ma è, anche quella, qualcosa con un suo termine. Seppur con una parabola temporale molto lunga. In ogni caso i tempi di sepoltura dipendono molto dalle condizioni culturali e storiche. Possono, insomma, raccontare molto di quello che siamo e del rapporto che abbiamo con l’aldilà. E non sempre sono collettivamente noti.
Il cimitero comune: 22-25 anni
La prima distinzione da fare è quella del campo comune rispetto alle altre sepolture. Il primo, infatti, è lo spazio dove vengono sepolti tutti i corpi insieme. “Negli anni passati – raccontano Pisoni e Ballestriero – dove si registravano le sepolture globali c’era un ricircolo molto più breve tra la sepoltura e la riesumazione. Oggi gli anni si sono allungati”. A giocare un ruolo importante è la presenza di un forno crematorio dentro il cimitero comunale del capoluogo altoatesino. “Esatto, grazie a questa struttura arriviamo a 20-22 anni rispetto ai 13-15 anni di prima. L’aumento, naturalmente, permette una migliore gestione dei servizi e conferisce pure maggiore dignità ai defunti”.

Le tombe di famiglia e i loculi
Il discorso cambia quando si tratta di sepolture collegate alle tariffe di concessioni cimiteriali (la grande maggioranza). “In questo caso – continuano Pisoni e Ballestriero – abbiamo le tombe di famiglia con durata di 25 anni (rinnovabili per altri 10 o 25 alla volta) e i loculi salma, loculi ossario e loculi cinerari che hanno una durata di 30 anni (in questo caso rinnovabile per altri 10-30 anni). Ogni concessione ha una persona cui è intestata: nel caso questa venga a mancare i discendenti devono darne comunicazione entro dodici mesi per il subentro. Già al momento del rinnovo del contratto, inoltre, viene di norma chiesto cosa si intenda fare alla scadenza della concessione. I resti possono essere cremati e posti nel cinerario comune oppure possono andare nella cassetta resti e poi ossario. Deciderlo anticipatamente serve a sapere come comportarsi nel caso nessuno prenda contatto con gli uffici all’esaurirsi della concessione”.
Alan Conti

