Editoria, dopo 75 anni chiude il giornale Trentino
TRENTO. Dopo 75 anni chiude lo storico giornale “Trentino”. Sostanzialmente il fratello gemello dell’Alto Adige nella provincia di Trento. A comunicarlo è stato oggi il consiglio d’amministrazione della società editrice Sie Spa (sostanzialmente una rotella della galassia Athesia dominante nei media regionali) che ha deciso ufficialmente che domani sarà l’ultima uscita in edicola per il quotidiano. Il gruppo Athesia controlla anche l’altro grande quotidiano della città L’Adige che continuerà, ovviamente, la normale attività.
Nella nota diffusa dal consiglio d’amministrazione si precisa come non ci saranno licenziamenti del personale giornalistico grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali. I dipendenti del settore amministrativo e gestionale non subiranno ulteriori provvedimenti rispetto a quelli già in corso.
Il cda di Sie ha spiegato come la crisi legata al Covid sia stata la mazzata finale su un quadro economico del prodotto cartaceo già critico. “Abbiamo tentato tutto il possibile con l’apertura delle sedi decentrate, l’inserimento di nuovi prodotti editoriali (spesso in parallelo con l’Alto Adige), sinergie ed interventi dei soci per ripianare le perdite”. Una stoccata arriva anche alle critiche mosse al concentramento mediatico nelle mani della sola Athesia: “Ad incidere, pur non determinante nelle scelte, è stata la contestazione politica regionale e nazionale sulla concentrazione delle due testate L’Adige e Il Trentino nelle mani dello stesso editore. Esemplari i tentativi dell’allora ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a cui abbiamo chiesto un colloquio 18 volte senza ricevere risposta”. Per stessa ammissione del cda, comunque, le osservazioni su un evidente maggioranza di media targati Athesia in Trentino Alto Adige non hanno giocato un ruolo fondamentale nella chiusura. Peraltro lo stesso Fraccaro ha annunciato più volte un provvedimento del governo per modificare la concentrazione mediatica regionale che non è mai arrivato concretamente senza, di fatto, intaccare nulla dell’assetto attuale.
Alan Conti
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