Covid, pubblicato lo studio Asl: solo il 2,9% degli altoatesini ha gli anticorpi
BOLZANO. Dopo lo studio Istat anche quello curato dall’Azienda Sanitaria Altoatesina (con Astat, Claudiana, Eurac e assessorato alla sanità) ha confermato la statistica: gli abitanti della provincia di Bolzano ad aver contratto il Covid 19 sono molto pochi. Secondo la campionatura svolta su 1.504 persone (ci sono giorni in cui i tamponi quotidiani sono superiori) il 2,9% degli altoatesini è stato infettato. O meglio: solo nel 2.9% dei volontari sottoposti al test sono stati trovati anticorpi specifici contro Sars-Cov-2. Una percentuale non distante dal 3,3% rilevata da Istat. In Val Gardena, seguendo un’altra campionatura, si registra il picco con il 27% della popolazione con gli anticorpi: cifra comunque molto lontana da quelle presentate durante il lockdown da alcuni test svolti in albergo ad Ortisei e spinti dal direttore della Camera di Commercio Michl Ebner (e dai suoi giornali di proprietà) come esempio di una diffusione ormai ampia. Generalmente nei comuni con tassi di infezione più alta le percentuali di persone con gli anticorpi si alzano: Castelrotto 16,9%, Fiè 5,8%, Appiano 4,8%.
L’Azienda Sanitaria, inoltre, specifica che allo stato attuale non sappiamo quanto tempo gli anticorpi rimangano nel sangue e per quanto, quindi, resista l’immunità. Il che rende potenzialmente molto volubile anche la fotografia restituita da questa campionatura. Molto bassa, purtroppo, la partecipazione alla sperimentazione considerando che si è presentato all’esame solo il 28% dei contattati. A pesare la paura di una quarantena in caso di positività, le assenze per ferie e i ritardi nelle comunicazioni.
Ulteriori studi saranno risvolti sui positivi per cercare di comprendere se vi siano collegamenti tra le infezioni e i comportamenti socio demografici oppure le caratteristiche genetiche.
Alan Conti
