Bolzanino ma con Avellino nel cuore: “Oggi il mio derby”
BOLZANO. Dopo il sofferto passaggio del turno con la Pro Vercelli, l’FC Südtirol pesca per il secondo turno playoff di serie C 2020/2021 l’Avellino. Per avvicinarci alla gara abbiamo sentito il parere del giornalista Francesco Servadio, residente a Bolzano ma con il cuore bianco-verde.
Cuore Avellino, residenza altoatesina. Chi spera che passi?
“Sicuramente l’Avellino, di cui ho sempre avuto la passione visto che mi ricorda le origini. Seguo la squadra soprattutto a distanza, visto che non ho opportunità di andarla a vedere. Ironia della sorte, ora che gioca a Bolzano non posso andare allo stadio a causa delle norme anti Covid, è un peccato. Detto questo speravo con tutto il cuore di vedere il Südtirol promosso in serie B direttamente dalla regular season per godermi entrambe le squadre nella categoria superiore. Purtroppo non è andata così e sono costretto a scegliere. Non sarà una partita facile perché l’Avellino ha faticato molto soprattutto nelle ultime giornate di campionato, dove ha accusato un calo di forma e si è mangiata il secondo posto in campionato. Con l’Alto Adige la differenza si potrebbe fare domenica, quando l’Avellino gioca in casa e c’è la legge del Partenio: passare al Partenio non è facile per nessuno”.
L’Avellino ha eliminato una squadra blasonata come il Palermo, che squadra è?
“Contro il Palermo l’Avellino aveva già vinto entrambi gli incontri in campionato, quindi ha faticato più del dovuto ai playoff. L’Avellino ha delle buone individualità, l’allenatore ha esperienza nella cadetteria e ha carisma anche se nei momenti topici della stagione si è rivelato altalenante. Nonostante ciò Braglia è una volpe, conosce bene la categoria ed è l’allenatore giusto, negli scontri più importanti – però – non sempre l’Avellino si è fatto trovare pronto. Il riscatto sofferto con il Palermo potrebbe dare ritmo e fiducia alla squadra. Giocare in casa domenica è positivo perché ci può dare la carica, anche senza il pubblico. I tifosi si faranno sicuramente sentire anche dall’esterno, perché Avellino è una piazza molto esigente ma anche molto molto calorosa, quindi non mancherà il supporto. È una città che vive di calcio e il calcio ad Avellino è quasi un atto di fede, una cosa seria”.
L’FCS ha sofferto contro la Pro Vercelli ma è riuscito comunque a spuntarla, pensa che queste difficoltà possa pagarle psicologicamente o possa trovarle anche con l’Avellino?
“I playoff sono iniziati allo stesso modo sia per l’Alto Adige che per l’Avellino, entrambi hanno perso la partita di andata e hanno vinto al ritorno. Il Südtirol è una squadra che gioca bene e segna, bisogna vedere che approccio avrà domenica, se riuscirà a resistere allora ha buone probabilità di passare. Inoltre l’Alto Adige può permettersi due pareggi e questo è un vantaggio, la partita decisiva, però, sarà domenica ad Avellino”.
Che sfida si aspetta in questo doppio incontro?
“Abbastanza equilibrata, sono due squadre che devono ancora cercare la quadra e bisogna vedere chi si farà trovare più in forma”.
Al di là della scaramanzia, se dovesse fare un pronostico chi avanza alle Final Four?
“Se proprio vogliamo divertirci 2-0 Avellino all’andata e 0-0 mercoledì a Bolzano”.
Se potesse dare un consiglio a Braglia, cosa direbbe?
“Di tenere d’occhio gli attaccanti, soprattutto un certo Casiraghi che sa far male”.
Se invece la sua parte bolzanina volesse dare un consiglio a mister Vecchi, cosa direbbe o che uomo consiglierebbe di tenere d’occhio?
“Più che un uomo in particolare direi le idee che potrebbe avere l’allenatore, studiare bene i possibili cambi in corso d’opera. L’Avellino ha due attaccanti di peso e uno dei due potrebbe rivelarsi decisivo, anche perché l’Avellino deve per forza segnare e vincere per passare”.
Dovesse passare l’Avellino come da lei pronosticato, il sorteggio vede la vincente di Renate-Padova. Cosa ne pensa e quanto possono fare paura?
“Dal mio punto di vista le mie favorite in assoluto sono Padova e Catanzaro, quindi meglio il Renate, però c’è anche da dire che se il Renate elimina il Padova è altrettanto forte. I playoff sono imprevedibili perché sono un campionato a parte”.
Stefano Rossi