Bologna, l’assassino della giovane Chiara: “Me lo ha detto un demone”
BOLOGNA. “Ho ammazzato Chiara perché ero posseduto dal demonio Samael. Proprio come nella serie Netflix Lucifer”. Ha spiegato così il suo folle gesto il ragazzo che ha ucciso la sedicenne Chiara Gualzetti a Monteveglio in provincia di Bologna. Sui colli. Alle 10 di domenica mattina si è incontrato con lei e si sono incamminati, discutendo, sui sentieri verso l’Abbazia di Monteveglio. Lì l’ha uccisa con un coltello che si era portato da casa. È stata poi ritrovata lunedì. Il ragazzo ha cancellato le ultime chat con la vittima e in casa custodiva ancora i vestiti sporchi di sangue. Con i carabinieri prima ha mentito poi ha raccontato tutto consegnando le scarpe, il coltello ripulito e accompagnando i militi nel punto del fiume dove si era disfatto del cellulare di Chiara.
I due si scrivevano di cose che sapevano solo loro e lui aveva fatto un piccolo stage nell’azienda di Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara. Il giudice ora ha chiesto una perizia psichiatrica anche per cercare di comprendere quale possa essere stato il movente dopo le sue dichiarazioni di fastidio per le insistenti avances della ragazza.
Alan Conti