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Benno incontra le zie

Dopo la conferma definitiva dell’ergastolo da parte della Cassazione, Benno Neumair, il trentiquattrenne bolzanino condannato per l’omicidio dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair, sta cercando di avviare un percorso di rielaborazione personale all’interno del carcere di Montorio a Verona, dove è detenuto.

Terminato a settembre il lungo periodo di isolamento durato un anno, Neumair conduce oggi una vita più regolare. Si allena quotidianamente nella sua cella e ha ricevuto il permesso dalla direzione dell’istituto di insegnare il gioco degli scacchi ad altri detenuti, un’attività che svolge con continuità e che pare favorisca la sua stabilità emotiva.

Parallelamente, l’uomo ha chiesto di partecipare a un programma di giustizia riparativa. In questo quadro, Benno incontra circa una volta al mese due zie, sorelle di uno dei genitori, che hanno accettato la proposta di confronto. Si tratta, però, di un percorso complementare e non sostitutivo della pena, privo di ricadute dirette sull’aspetto giudiziario. Nessun contatto, invece, con la sorella Madé, che ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di incontro. 

La Cassazione, lo scorso 12 settembre 2024, ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo, ribadendo che Benno Neumair era pienamente capace di intendere e volere la sera del 4 gennaio 2021, quando nella casa di via Castel Roncolo a Bolzano uccise prima il padre e poi la madre, gettando successivamente i corpi nel fiume Adige. 

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