Avabar, l’ex bar Alan rinasce con la firma di artisti di calibro mondiale
Straordinaria riqualificazione dell’ex bar Alan in via Duca d’Aosta. Il nuovo locale si chiamerà Avabar (inaugurazione lunedì alle ore 17.00) ed è stata arredata e decorata da due star del settore ricercate in tutto il mondo
di Alan Conti
Due star mondiali dell’arredo e della decorazione per il rilancio, in grande stile, dell’ex bar Alan in via Duca d’Aosta a Bolzano. Lo storico locale è passato nelle scorse settimane dalle mani di Giuseppe “Pino” Ferrara a quelle dell’imprenditore bolzanino Giuseppe Martucci cambiando il proprio nome in Avabar. Una svolta che ha portato alla chiusura e ai lavori di questi giorni che hanno già solleticato la curiosità di alcuni affezionati e passanti. Apertura fissata per lunedì con inaugurazione ufficiale alle ore 17.00. Per il rilancio, dunque, Martucci si è affidato a due artisti della ristrutturazione di livello: i liguri Mario Sturlese e Bruno Dematheis della firma Pitongiaeta. Da due settimane sono a Bolzano dopo un grande lavoro ultimato in una villa a Trento e prima di partire per l’Oman. È loro la firma, per intendersi, di arredo e decorazioni del notissimo albergo Eco del Mare a Lerici (proprietà di Francesca Mozer, compagna del cantante Zucchero Fornaciari) ma nel portfolio vantano opere a Firenze, Genova e Ostuni in strutture di altissimo livello. “Sono due geniali creatori – spiega Angela Francesconi che gestirà il locale – ricercati in ogni angolo del mondo e non facili da raggiungere. Ci hanno fatto un regalo immenso ad accettare il nostro progetto e hanno anche fatto un regalo a Bolzano dedicando la loro arte ad uno spazio della città”.
Richiami naturali per un giardino di pace firmato Avabar
Entriamo, dunque, nel dettaglio della riqualificazione e del decoro del nuovo Avabar: punto centrale per l’attività di molti uffici nelle vicinanze ma anche del vicino Tribunale. “Il concetto di base – spiega Sturlese – è quello della creazione di un giardino della serenità. Un’oasi che possa rappresentare una parentesi senza stress. A livello cromatico e figurativo, dunque, siamo andati a riprendere questo concetto con decorazioni di richiamo naturale e vegetale ma non solo. Abbiamo scelto soluzioni che rendessero alcuni componenti come i tavoli o le sedie molto materici con trame tessili. Il tutto con uno stile urban contemporaneo con chiari accenni al floravivaismo. Utilizzando alcune tecniche particolari di lavorazione delle resine, inoltre, siamo riusciti a costruire elementi di richiamo industriale. È il caso, per esempio, di una colonna che sembra di metallo ma lo è solo apparentemente. Le sedute delle sedie, inoltre, creeranno delle zone specifiche con motivi diversi distribuiti a zone ma anche interscambiabili. Tra le altre curiosità anche il decorso del bancone ottenuto con vecchi rulli da tappezzeria. Recupero e riutilizzo ma sempre con una filosofia precisa”.
La saletta interna con un’allegoria della libertà
Piccolo gioiello nel locale sarà la saletta interna al primo piano. All’interno una parete è stata ornata di motivi floreali con alcune carpe stilizzate che corrono anche lungo il muro della sala principale travalicando la parete di separazione degli spazi. Il lampadario sarà una grande rete da pesca mentre al centro spiccherà un grande e affascinante tavolo in onice. “C’è un simbolismo forte – riprende Sturlese – per una saletta che è un piccolo mondo raccolto ma anche un inno alla libertà e all’apertura. Le carpe sul muro, infatti, sono idealmente fuggite dalla rete sul lampadario e corrono oltre il perimetro della sala verso una nuova libertà. In tutto sono diciassette omaggiando il brand di abbigliamento B17 disegnato dallo stesso Martucci. Il nome Avabar, invece, riprende la forte connessione con la natura del film Avatar ma richiama anche quel progressivo dissociamento alienante che il mondo del web vorrebbe attuare con gli avatar e che proprio gli spazi sociali di incontro curati e ben gestiti possono contrastare”.
Lounge Avabar a portata di tutti ed eventi culturali
Anche il dehors sarà totalmente rivisto con una gradazione omogenea della tonalità cromatica e il richiamo di un canneto nell’arredo murale. “Il locale – riprende Francesconi – deve rimanere un luogo adatto alla pausa inserita nella giornata lavorativa che sia di pace, serenità e tranquillità. Un clima lounge con costi accessibili e non sofisticati. Senza perdere di vista la qualità. Cercheremo, invece, di creare una nuova vita per il locale anche con gli aperitivi nel tardo pomeriggio o nelle ore pre-serali. Gli spazi interni e la saletta al piano inferiore saranno aperti ad eventi culturali o incontri in modo da dare una vitalità continua ed eterogenea al bar. Tutto, sempre, con un’atmosfera adeguata e curata”. Prevista anche un’offerta specifica di alimenti senza glutine per i celiaci.
L’apertura alla creatività degli artisti bolzanini
Il bar diventerà anche un luogo dedicato alla moda con l’esposizione di alcuni capi firmati B17 e la possibilità di acquistarli direttamente nel locale. “Un angolo sarà dedicato anche a questo concept puntando sempre alla valorizzazione di ogni tipo di creatività che la nostra città possa esprimere. Oltre alla moda pensiamo anche agli autori dei libri oppure agli artisti che faticano a trovare spazi di esposizione. Il nostro sarà uno spazio aperto anche a loro”.