Alta Pusteria, denunciati turisti arrivati in Alto Adige fingendo motivi di lavoro
SESTO PUSTERIA. Lavoro intenso per i carabinieri della compagnia di San Candido che hanno dovuto sbrogliare alcune situazioni intricate legate ai controlli per il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia da Covid 19. In tutto sono state denunciate sette persone per violazioni varie tra dicembre e gennaio.
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Proprio a metà dicembre, infatti, sono state fermate in Alta Pusteria tre persone residenti a Trieste. In quel momento gli spostamenti tra regioni erano vietati salvo necessità di salute o lavoro. Tutti hanno spiegato di trovarsi in Alto Adige per motivi professionali: situazione singolare considerano che erano anche tutti conviventi. Gli uomini dell’Arma hanno voluto vederci chiaro chiamando il datore di lavoro che ha confermato come i tre fossero suoi collaboratori ma molto tempo prima. Per tutti è scattata la denuncia per false attestazioni.
A Natale, invece, sono stati fermati due turisti romani a Sesto Pusteria. Entrambi hanno riferito di essere arrivati in Alto Adige il 20 dicembre (quando consentito) ma il registro presenze dell’agriturismo dove alloggiavano riportava la loro presenza solo a partire dal 24 dicembre. A gennaio i due sono tornati in Pusteria e si sono presentati spontaneamente in caserma a Sesto dimostrando, scontrini del telepass alla mano, come il loro arrivo sia effettivamente avvenuto il 20. A quel punto la responsabilità della tardiva registrazione è tornata in capo all’agriturismo con il titolare ed una dipendente che non avevano rispettato il termine perentorio della segnalazione di presenza entro le 24 ore. Inevitabile la denuncia per falso nei registri e omesso obbligo di registrazione di alloggiati.
Denunciata anche una donna di Valle di Casies dai carabinieri di Monguelfo perché ha ripetutamente violato l’obbligo di quarantena pur risultando positiva al tampone pcr. Un operaio di Sesto, invece, è stato deferito perché, ad un controllo, ha riferito di essere risultato negativo ad un tampone naso faringeo per eludere le verifiche ma, in realtà, non aveva effettuato nessun test.
Alan Conti
Foto Carabinieri
