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Laives-Nova Ponente: il sogno sospeso

Il sindaco Seppi: “Progetto ambizioso ma da coltivare” – Daum: “Non contrari, ma servono risposte concrete”

C’è un sogno che a Laives non si è mai del tutto spento: quello di una funivia capace di collegare il fondovalle con l’altopiano di Nova Ponente, superando in pochi minuti i dislivelli che oggi impongono curve, chilometri e tempi di percorrenza lunghi. Un’idea che affonda le radici nel 2018, quando le giunte dei due Comuni, insieme alle associazioni turistiche, ipotizzarono un impianto a fune in grado di unire i due territori. Sei anni dopo, il progetto torna a farsi spazio nel dibattito locale, alimentato dalla determinazione del sindaco di Laives Giovanni Seppi, che non rinuncia a considerarlo un orizzonte possibile. «È un sogno che la comunità di Laives coltiva – spiega Seppi –. Siamo in contatto con il Comune di Nova Ponente e con la società di ObereggenSappiamo che è un progetto molto, molto ambizioso, ma per ora continuiamo a coltivarlo con convinzione.»

Il collegamento Laives–Nova Ponente, secondo gli studi preliminari e le mozioni discusse nel 2020, ridurrebbe l’attuale distanza stradale di 25 chilometri a circa 6,5 chilometri in linea d’aria, creando un asse diretto tra la Bassa Atesina e l’altopiano. Un’opera che non avrebbe solo una valenza turistica ma anche economica, potenzialmente in grado di integrare le aree di Aldino, Bronzolo, Vadena e Bolzano in un’unica zona di attrazione naturale e sportiva.

L’ex sindaco Christian Bianchi, presente ai primi incontri, smorza l’entiusiasmo. “L’inizio è stato interessante ma poi si registrò una certa freddezza da parte di Nova Ponente e non si proseguì. Credo sia difficile vederla davvero”. 

Tra entusiasmo e prudenza

Se Laives guarda con fiducia a una nuova stagione di grandi opere – che oltre alla funivia comprende anche la proposta urbanistica Renneria nella zona di Pineta, capace di ridisegnare un intero quartiere – a Nova Ponente prevale per ora la cautela. Il sindaco Bernhard Daum, pur riconoscendo l’interesse del progetto, elenca con franchezza gli ostacoli pratici: «Ne abbiamo discusso recentemente in giunta e non siamo contrari a prescindere. Anzi. Ci sono però problemi da affrontare e non sono dettagli. Il primo riguarda l’arrivo a monte: per chi arriva da Laives, il naturale punto di interesse sarebbero gli impianti di Obereggen, ma dalla stazione prevista fino agli impianti ci sono 7-8 chilometri da coprire. Servirebbe un servizio bus o navetta, da organizzare e finanziare. Inoltre la strada attuale è stretta e inadatta: andrebbe prima potenziata.» Daum aggiunge anche un elemento di realismo rispetto all’utilità quotidiana: «Abbiamo diversi pendolari che lavorano a Bolzano, molti meno a Laives. Per chi deve recarsi in centro città non è detto che il tragitto via funivia e bus da Galizia sia davvero più rapido. Per noi sarebbe più interessante un collegamento diretto con Bolzano. Ma siamo pronti a sederci di nuovo al tavolo e ragionare insieme”. Anche dagli impianti di Obereggen ci si allinea al pensiero del primo cittadino di Nova Ponente con la consapevolezza di essere davanti a una possibilità dove soppesare con perizia costi e benefici. Principalmente nell’istituire una navetta diretta. 

Un’idea che resiste

Già nel 2018 l’allora vicesindaco Seppi aveva parlato di un “collegamento ecologico e di grande valore paesaggistico”, pensato tanto per residenti quanto per turisti, con l’obiettivo di rendere più accessibile l’altopiano e allo stesso tempo alleggerire il traffico stradale verso il fondovalle. L’ipotesi tecnica prevedeva una risalita lungo la costa di Montelargo, con stazioni a valle in zona Galizia e a monte nei pressi di Nova Ponente, in un contesto ambientale considerato compatibile. La difficoltà principale resta però quella dei finanziamenti. L’opera, stimata in diversi milioni di euro, non ha mai superato la fase di studio di fattibilità e non esistono delibere o progetti preliminari approvati nei due Consigli comunali. Ma l’idea continua a riaffiorare, anche grazie al clima di rilancio urbanistico che Laives sta vivendo: dal rinnovato polo scolastico alle discussioni sulla citata Renneria, fino alla volontà di valorizzare Pineta come area di servizi e qualità della vita.

Laives sogna in grande

Il dossier funivia potrebbe quindi rappresentare, se mai dovesse trovare un varco politico e tecnico, un tassello di quella “nuova stagione di grandi opere” che il Comune di Laives sembra voler inseguire. Un simbolo di connessione, non solo fisica ma anche economica e culturale, tra fondovalle e montagna. Per ora resta un sogno sospeso tra le Dolomiti e il fondovalle. Ma, come si sa, i sogni, se condivisi, possono anche prendere quota. 

✍️ Alan Conti 

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