Giovani, un video scuote Laives: “Siamo la banlieue di Bolzano e nulla più”
Un video su Instagram invita Laives a riflettere su se stessa. Colpito il PD: “Linguaggio sensato e approfondito. E’ ora di fare qualcosa di concreto. Pronti ad incontrare questi giovani per tornare a lavorare sulla comunità”
Laives si sta occupando davvero dei suoi giovani? Un video diventato virale nei giorni scorsi su Instagram riporta il tema delle nuove generazioni prepotentemente in primo piano. E non solo. A guardarlo con attenzione i consiglieri comunali e i militanti del Pd. “La politica dovrebbe ogni tanto mettere via la polemica e l’autoreferenzialitá cercando di capire davvero cosa questi giovani stanno cercando di dirci. Con i loro linguaggi e sui loro canali. I temi che questo video pone, per esempio, sono essenziali e testimoniano un sostanziale immobilismo di cui è responsabile prima di tutto l’amministrazione tutta. Dispiace vedere che questi cittadini non trovino qui sul nostro territorio gli stimoli di cui hanno bisogno e le occasioni che desiderano. Ci mettiamo a disposizione di questi ragazzi per incontrarli e approfondire con loro quello che si potrebbe fare di concreto a Laives. L’unico modo per migliorare la nostra città in questo senso è parlare direttamente con loro”.
Alveari che si svuotano la mattina
Il video in questione ha un tono pacato ma deciso riportando messaggi che sono sentimenti. “Quando noi ragazzi usciamo di casa per andare in un locale o a fare una passeggiata le sensazioni sono sempre le stesse. Le strade e i vicoli sono vuoti con i passi che rimbombano e la necessità di regolare persino il tono della voce per non indispettire qualche cittadino. A volte sembrano luoghi deserti e anonimi come quelli delle periferie di alcune città francesi: alveari che si svuotano al mattino per riempirsi nuovamente la sera”. L’analisi, dunque, è spietata specialmente per le sue parti pubbliche. “Il condiviso appare un pezzo di terra cementificato e dove poter stare tranquilli e null’altro. Laives sembra essersi trasformata nella banlieue del capoluogo più a nord. Si è sfaldata la comunità con le associazioni che appaiono ormai trasfigurate. Luoghi anonimi persino per gli anziani che sembrano preferire il bar con la briscola e il vino bianco. Nei parchetti pubblici adolescenti cercano paradisi artificiali per scacciare la noia di un luogo che sembra non avere più nulla da offrire loro mentre la fascia d’età intermedia gongola in aperitivi. Come siamo arrivati a questo scollamento sociale? Abbiamo guardato impassibili che le crepe diventassero voragini o forse ci siamo accontentati di questo benessere scivolando nella periferia?”.
Tornare alla comunità
Le domande, dunque, ci sono e sono forti. “Le associazioni dovrebbero prendere a cuore queste riflessioni non tanto per autodemolirsi. Forse bisognerebbe ritrovare quella visione dall’alto che riporti una posizione più attiva anche verso la politica dandosi una progettualità unica con l’obiettivo di riunire i cittadini verso un nuovo concetto di comunità. Dalla base al vertice tornando ad esserci per se stessa e non solo come periferia di Bolzano. Non bastano grandi opere ma servono idee con cui riempirle per tornare ad essere comunità e riportare per le strade di Laives le braccia e i cuori che già esistono in questa città”.