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Lo sciacallo dorato è stato avvelenato

È stato avvelenato lo sciacallo dorato rinvenuto senza vita lo scorso luglio a Castelrotto. Lo confermano le analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, a cui la carcassa era stata inviata dal Servizio forestale provinciale. “I risultati ora disponibili attestano chiaramente l’avvelenamento”, ha spiegato il direttore Günther Unterthiner.

L’uso di esche avvelenate è vietato e costituisce un grave pericolo non solo per la fauna selvatica, ma anche per cani, altri animali domestici e persino bambini. Le autorità rinnovano dunque l’appello al rispetto delle regole e alla massima attenzione.

Lo sciacallo dorato (Canis aureus), specie protetta dall’Unione Europea secondo la Direttiva Habitat, è imparentato con il lupo e diffuso soprattutto in Asia e nell’Europa sud-orientale. In Alto Adige la sua presenza è documentata da oltre dieci anni, in particolare in aree aperte e con scarsa presenza di neve. L’episodio di Castelrotto rappresenta un grave danno per la biodiversità locale che andrebbe punito nel modo più severo possibile oltre a prenderne atto. 

✍️ Alan Conti 

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