Bloccato l’abbattimento dei colombi: “Aspettiamo il censimento”
Il sindaco Renzo Caramaschi ha pubblicato la revoca dell’ordinanza di abbattimento dei colombi con le motivazioni. “Attendiamo il censimento per avere a disposizione dati più completi. Il tavolo tecnico sarà allargato alle associazioni e altri esperti”
Il Comune di Bolzano ha (finalmente) pubblicato l’ordinanza di revoca del piano di limitazione dei colombi urbani che prevedeva l’abbattimento di 700 esemplari (500 nel contesto cittadino e 200 presso lo stabilimento delle Acciaierie Valbruna). Dall’annuncio del sindaco Renzo Caramaschi alla pubblicazione del ritiro vero e proprio, per la verità, sono passati diversi giorni ma quel che conta è la sostanza. Il documento, infatti, è particolarmente importante perché riporta i motivi della revoca.
Eccellenze mondiali pronte a collaborare per i colombi
A differenza di quanto riportato dal giornale Alto Adige la petizione, seppur importante, non ha giocato un ruolo decisivo nell’ordinanza. A fare la differenza è stata l’ostinazione di chi, con noi, ha chiesto chiarezza sulle procedure innescando una riflessione più approfondita del comitato tecnico-scientifico responsabile della gestione di questi volatili in città. È il Servizio Veterinario provinciale, infatti, a scrivere il 4 marzo all’amministrazione suggerendo di sospendere l’abbattimento in attesa di censire la popolazione nel 2025. In questo modo, recita la revoca dell’ordinanza, “si potranno avere a disposizione dati più precisi per il prelievo”. La stampa che si è occupata della questione (non solo della revoca) aveva messo in luce come il censimento su cui si basa la proiezione di calcolo sia vecchio, forse, di otto anni. Non solo, il Servizio Veterinario propone anche di costituire un tavolo allargato con le associazioni animaliste e altri professionisti veterinari per valutare possibili alternative idonee a garantire in maniera costante il controllo della popolazione dei colombi. Superfluo ricordare che il nostro territorio gode di eccellenze mondiali della medicina aviaria mondiale come il professor Lorenzo Crosta e la dottoressa Petra Schnitzer mentre al Muse di Trento lavora lo straordinario zoologo dottor Osvaldo Negra. Entrambi hanno già dato la loro disponibilità a portare un contributo importante al tavolo del comitato.
Non è finita: l’interrogazione di Barbara Pegoraro
Oltre al blocco degli abbattimenti lo stesso comitato dichiara sostenibile per la salute e l’igiene pubblica persino lo stop alle eutanasie per le analisi sanitarie. Viene da chiedersi come mai fossero necessarie solo tre mesi fa e come mai, in un’intervista di fine febbraio, il direttore dell’Ufficio Tutela Ambiente e Territorio del Comune di Bolzano Renato Spazzini sosteneva l’inattuabilità di qualsiasi soluzione alternativa all’abbattimento. Un segmento del Comune, peraltro, che risponde all’assessora Chiara Rabini dei Verdi (che le colombe le hanno persino nel logo del partito). Evidentemente qualcosa nella catena informativa era saltato. La vicenda, comunque, non si chiude con questa revoca perché la consigliera comunale Barbara Pegoraro (Civica per Bolzano) ha presentato una dettagliata interrogazione per comprendere anche quali siano gli accordi del Comune di Bolzano con l’Università di Pisa. Una collaborazione che prosegue con autocertificati “buoni risultati” da moltissimi anni. Anche qui qualche dato in più fornito alla cittadinanza non può che essere utile.
Alan Conti